Anteprima gratuita – Dalia nera, rosa rossa – Piu Eatwell

Anteprima gratuita – Dalia nera, rosa rossa – Piu Eatwell

Vi lasciamo una piccola anteprima gratuita della nostra prossima uscita, il true crime Dalia nera, rosa rossa – Il crimine, la corruzione e l’insabbiamento del piĂą grande omicidio irrisolto d’America di Piu Eatwell.

 

PARTE 1

ANGELO CADUTO

“Questa è una città marcia piena di gente marcia.”

GLI OSTAGGI (1955)

1

ADDIO, MIA AMATA

La mattina di mercoledì 15 gennaio 1947 l’alba sorse alle 6:58 a Los Angeles. Quel mese era stato insolitamente cupo per la California del Sud. Una fitta nebbia era scesa sulle città costiere di Long Beach e Redondo. La foschia marina era accompagnata da una brezza tagliente che sferzava i cavalloni del Pacifico e soffiava lungo i viali di una città più avvezza alle folate calde, secche e polverose dei venti di Santa Ana.

La notte precedente era stata ancora più insolita per Los Angeles, perché c’era stata una forte gelata. Il cielo era solcato dal fumo nero proveniente dalle stufe dei frutteti accese per proteggere gli alberi di arance che, in quei giorni, ancora tappezzavano i pendii della San Fernando Valley. Uno spicchio di luna calante era sospeso sugli alberi, i pallidi fiori e il profumo delicato erano già in procinto di essere spazzati via da file di case a schiera in cemento bianco. Più a sud di San Fernando, a Hollywood e nel centro di Los Angeles, i tram, che sembravano ignari del loro imminente annientamento nonostante sferragliassero proprio all’ombra degli ultimi lavori di costruzione della Hollywood Freeway, trasportavano per la città il loro carico notturno di ubriachi, passeggiatrici e vagabondi. Nel giro di pochi anni, la superstrada sarebbe diventata l’arteria principale di collegamento tra la periferia nord e Tinseltown. La vecchia tramvia centrale sarebbe stata demolita come previsto dall’ambizioso piano per trasformare la Città degli Angeli in quello che, per dirlo con le parole dell’attore Bob Hope, sarebbe stato “il più grande parcheggio del mondo”.[1]

Come la maggior parte di Los Angeles, Leimert Park, nel sud della città, era una comunità residenziale concepita da un intraprendente agente immobiliare. Quando Walter H. Leimert[2] aveva dato inizio al suo progetto da sogno nel 1927, aveva immaginato una comunità perfetta con abitazioni nel nuovo e spagnoleggiante stile Colonial Revival, che avrebbe regalato alle famiglie bianche di ceto medio la loro fetta di sogno americano. Situato tra Jefferson Park a nord, Hyde Park a sud e Baldwin Hills a ovest, il quartiere residenziale vantava una propria piazza, un cinema e centri commerciali. E, cosa ancor più impressionante, era stato ideato dallo studio Olmsted and Olmsted, dei figli di Frederick Law Olmsted, l’uomo che aveva progettato Central Park a New York.

Negli anni ’40, Leimert Park era il posto perfetto per le giovani coppie bianche sposate intenzionate a mettere su famiglia. E così fu per John e Betty Bersinger, che nel 1945 avevano acquistato un bungalow con un bel giardino e cancellate di ferro battuto, nell’isolato 3700 su Norton Avenue, una delle strette strade a nord di Leimert. Come altrove, la guerra aveva fermato lo sviluppo edilizio in quell’isolato, e i lotti di quello più a sud erano ricoperti di piante secche: ippocastano legnoso, senape gialla e ortiche pungenti in primavera e in estate; ciuffi di erba ispida, oleandro messicano e terra dura e nera in inverno. Nulla si ergeva su quella macchia desolata, se non una serie di tralicci dell’elettricità, una linea di piloni neri collegati con fili che si alzavano e si abbassavano fino all’orizzonte.

Nonostante i complessi residenziali fossero incompiuti, lungo i lotti liberi erano stati posizionati i marciapiedi, e quella parte del parco era un’area ricreativa molto frequentata da madri e bambini. Era anche il luogo in cui i Ringling Bros e i Barnum & Bailey talvolta si stabilivano con il loro circo. Fu così che, alle 10:00 della chiara e fredda mattina di mercoledì 15 gennaio 1947, Betty Bersinger mise la figlia di tre anni, Anne, nel passeggino e si diresse a sud attraverso gli appezzamenti liberi, diretta dal calzolaio per ritirare le scarpe del marito. Lo scricchiolio dei vetri rotti sotto i piedi all’isolato 3800 di Norton attirò l’attenzione della giovane casalinga mentre cercava di allontanare il passeggino dai frammenti sparsi sul marciapiede.

Poi, quando alzò lo sguardo, Betty vide le mosche. C’era una grande nuvola nera che ronzava bassa su qualcosa. Strizzando gli occhi, la giovane madre riuscì appena a distinguere quello che sembrava essere un manichino bianco steso sulla sterpaglia a pochi passi da lei. Cosa bizzarra, sembrava essere stato tagliato a metà. «Mio Dio, era così bianco,» disse Betty, molti anni dopo. «Non sembrava niente di più che un corpo di plastica. Era così bianca, e separata nel mezzo. Ho notato i capelli scuri e questa forma bianca, bianca.» La presenza di quell’oggetto dal pallore scintillante in un luogo dove i bambini giocavano aveva destato la sua preoccupazione. «Non mi sembrava giusto,» continuò Betty. «Vedevo quei bambini sulle loro biciclette, e ho pensato, magari si spaventano se lo vedono andando a scuola, quindi farei meglio a chiamare qualcuno che venga almeno a dare un’occhiata, per vedere cos’è.» Il pensiero che ciò che aveva visto fosse qualcosa di diverso da un manichino rotto di un negozio le aveva sfiorato a malapena la mente.

Affrettandosi oltre i lotti liberi, Betty suonò il campanello della prima casa nell’isolato successivo. Non c’era nessuno. Alla seconda, però, una donna aprì la porta. Betty spiegò che aveva visto qualcosa di strano un isolato prima. Chiese di poter usare il telefono. Quando la stazione di polizia rispose alla chiamata, lei descrisse brevemente ciò che aveva visto e chiese che qualcuno andasse a controllare. Poi – avendo scatenato quella che sarebbe diventata una delle più grandi cacce all’uomo nella storia dell’America moderna – la signora Bersinger si incamminò con il suo passeggino e la sua bambina verso il centro commerciale.

La chiamata arrivò alla polizia alle 10:55. Una donna dalla voce stridula – che riagganciò bruscamente senza identificarsi – si lamentò della presenza di un oggetto sgradevole accanto al marciapiede nel lotto libero di Norton Avenue tra la Trentanovesima strada e il Coliseum, al centro dell’isolato sul lato ovest, e domandò che qualcuno andasse a occuparsene. Alle 11:07 fu inviata sulla scena una radiomobile con all’interno i poliziotti in uniforme Frank Perkins e Will Fitzgerald della University Division. Abituati, come normali piedipiatti, ad arrestare passeggiatrici, spacciatori e ubriachi che erano la solita spazzatura di Skid Row, Perkins e Fitzgerald erano impreparati a ciò che li aspettava. Contattarono immediatamente via radio la Sezione Omicidi.

Alle 11:30 del mattino, si era diffusa in città la notizia che c’era un “uomo a terra” sulla Norton tra la Trentanovesima strada e il Coliseum. Una folla di giornalisti con pesanti attrezzature fotografiche e lampade fosforescenti si riunì per raggiungere il sergente Finis A. Brown e il tenente Harry L. Hansen, i detective della Omicidi che erano stati inviati sul posto. “Il codice 390W-415 veniva utilizzato per indicare la presenza di una donna ubriaca svenuta senza vestiti,” ricordò il giornalista di Los Angeles Will Fowler, all’epoca ventiquattrenne. Fowler non si era mai fatto fotografare con un cadavere prima, così promise al fotografo Felix Paegel di dividere una bottiglia di bourbon se gli avesse fatto quel servizio. Un cerchio di Fedora, di dita rapide e flash fumanti circondò presto la forma umana avvolta nel suo sciame di mosche ronzanti.

 

 

[1] La Hollywood Freeway – la principale scorciatoia che attraversa il Cahuenga Pass per collegare la San Fernando Valley con il bacino di Los Angeles – fu completata in tre fasi nel 1940, 1954 e 1968.
[2] Walter H. Leimert (1877-1970) è nato a Oakland, California. Figlio di emigranti tedeschi, diventerà un importante promotore immobiliare di Los Angeles.

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Vi ricordiamo che Dalia nera, rosa rossa di Piu Eatwell sarà disponibile in tutte le librerie dal 23 settembre!

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