Anteprima gratis – Oltre il fiume – Federica Gaspari

Anteprima gratis – Oltre il fiume – Federica Gaspari

Vi lasciamo una piccola anteprima gratuita della nostra prossima uscita!

Stiamo parlando del romanzo “Oltre il fiume” di Federica Gaspari. Buona lettura!

 

 

Prologo

 

È buio, è tutto buio. Le pareti rocciose si stagliano alte e maestose, circondandomi.
Mi guardo attorno e non vedo anima viva, non c’è nessuno, nessuno tranne lei.
È ferma sulla riva del fiume, colpita dall’unico raggio di luce che riesce a raggiungere questo posto dimenticato da Dio e dagli uomini. È girata di spalle, non la vedo in volto. Indossa un abito scuro, una gonna, forse. Ha una lunga treccia bionda che le scende lungo la schiena.
Mi avvicino e lei si volta, mostrandomi un viso privo di espressione, in ombra ma bianco come una stella alpina.
Sembra giovane, non ha nemmeno una ruga, neanche il più piccolo segno del tempo che trascorre inesorabile per tutti, ed è molto bella. In lei, però, c’è qualcosa di estremamente inquietante, qualcosa che non saprei definire.
La sua bocca carnosa si apre, mostrando due file di denti perfetti, con lunghi canini appuntiti dai quali colano alcune gocce di liquido vermiglio.
Il suo sorriso mi spaventa e al tempo stesso mi attrae, come un viaggio sulle montagne russe o un tuffo in una cascata.
La osservo ancora e riesco a sentirne il respiro, il sapore dolce del suo fiato mi rammenta l’infanzia, i dolci alle mele e cannella; il suo sguardo mi incute timore, tramite di potenti messaggi di morte.
«Tu vuoi sapere chi sono, viaggiatore tra i mondi,» inizia a dire, e la sua voce cupa e cantilenante mi mette i brividi. «Tuonen Piika, così mi chiamano. Non so da quanto tempo sono qui e non so per quanto tempo ci starò ancora. So solo che finché ci sarà qualcuno su questa Terra, io dovrò prima o poi trasportarlo oltre il fiume.»
Spalanco gli occhi e guardo l’ora: sono le sei e due minuti e sta piovendo di nuovo. Il mio telefono vibra sul comodino accanto al libro che sto leggendo da qualche sera e che con tutta probabilità mi ha ispirato questo sogno assurdo. Lo lascio suonare a vuoto: non ho voglia né intenzione di rispondere. Rimango steso ad ascoltare il suono della pioggia che picchia sui vetri e in un attimo sono di nuovo sulla soglia del mondo dei sogni, al limite tra la mia stanza e quella buia caverna con un fiume sotterraneo.
Un ricordo riaffiora, una mano che mi accarezza il petto, una voce che mi chiama.
«Amore… Amore, devi alzarti, è ora di andare al lavoro.»
Mi volto lentamente verso sinistra, allungando un braccio con la forza di un’abitudine che non vuole dissolversi.
Un brivido mi percorre il corpo, facendomi aprire gli occhi. L’umidità, penetrata dalla finestra che ho lasciato aperta ieri sera sperando di attenuare la calura notturna, permea la stanza.
Il contatto con le lenzuola ormai fredde mi riscuote dal torpore e mi riporta alla realtà, una realtà in cui sono solo e devo richiamare il numero che mi ha appena cercato: alle sei del mattino può essere soltanto una telefonata di lavoro.
Mi chiamo Alan Giuliani, e dicono che nella mia professione sono uno dei migliori, anche se spesso mi sembra un’esagerazione. Sono semplicemente un quarantenne che si impegna in quello che fa, che studia e lavora per ottenere giustizia.
Forse tutto è partito come un’idea un po’ astratta, basata anche sulla mia passione per i romanzi e i film d’investigazione, con quei protagonisti tutti perspicacia e intelligenza sopraffina a cui mi volevo ispirare.
La realtà è stata ed è tuttora ben diversa: sono solo un uomo normale con un buon intuito e un’indole empatica che mi permette di addentrarmi senza troppe difficoltà nella mente delle persone, di immedesimarmi nelle situazioni e di cogliere dettagli che gli altri faticano a vedere o che non ritengono importanti.
Tutto qui, e solo in ambito professionale. Nella vita privata, ad esempio, sono un vero disastro.
L’empatia e la comprensione che dimostro sul lavoro non si rispecchiano nei rapporti con chi mi sta intorno e, proprio per questo, ormai accanto a me non c’è più nessuno.
Stamattina mi sono alzato dal letto con la sensazione che mancasse qualcosa, come da due mesi a questa parte, ma so che quel qualcosa non è la donna con cui condividevo il letto. Quello che manca è una parte di me, quella che mancherà sempre, quella che non ho voluto far conoscere a nessuno per paura di ricadere in un orrido di sofferenza e disgusto. Disgusto per l’umanità intera, per chi non mi ha compreso, per chi non mi ha dato fiducia, per chi non è riuscito a risolvere i miei drammi interiori, nonostante ore di chiacchiere ben pagate.
E pensare che i mezzi per decifrare il mio animo li avrei tutti ma, si sa, il medico è il peggior paziente, e io anche in questo caso non sono l’eccezione.
E allora penso, penso in continuazione a cosa e come, penso a una vita diversa, a un’infinita sequela di se e ma, senza però giungere a una conclusione.
E in fondo cos’è la vita se non un eterno rimpianto?
Forse se avessi detto a Rebecca quello che le ho nascosto per tutta la durata del nostro rapporto ora lei sarebbe ancora con me, ma io di sicuro non sarei qui a guardare in faccia il mio passato, quel passato che oggi è venuto a cercarmi.
Sono fermo davanti alla porta di quella che a tutti potrebbe sembrare un’anonima cantina, con il Boite che scorre impetuoso alla mia destra.
I ricordi della mia vita precedente mi assalgono con violenza, mi riportano alla mente i giorni dell’infanzia e dell’adolescenza, trascorsi tra boschi e prati, cime innevate e laghetti ghiacciati. Le mie montagne mi circondano, il vento spira potente da sud e attraversa la valle fischiando tra le fronde dei pini e dei larici. A vent’anni avrei voluto solo fuggire da questo posto, da quella gente che mi sembrava così chiusa e ottusa, da questo fiume e da questa cantina; adesso, vent’anni dopo, pagherei qualsiasi cifra per tornare a vivere qui, a respirare la pace di questi luoghi che sono rimasti ancorati alle tradizioni, al passato e alla natura.
Nonostante il cadavere che mi aspetta al piano di sotto.

 

 

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Vi ricordiamo che “Oltre il fiume” di Federica Gaspari sarà disponibile in tutte le librerie e online.

Di seguito i link di alcuni store in cui potete trovare l’ebook!

 

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