Anteprima – Gli angeli non muoiono mai – Soren Petrek
Vi lasciamo una piccola anteprima gratuita della nostra prossima uscita!
Stiamo parlando de “Gli angeli non muoiono mai”, terzo volume della serie thriller storica “Madeleine Toche” di Soren Petrek.
Buona lettura!
1
Il tintinnio del ghiaccio nel suo bicchiere era l’unico sollievo dal sole di Gerusalemme che Tracy riuscì a trovare, mentre si era accomodato sotto l’ombra striminzita dell’ombrellone del bar. Quasi non se ne accorse. Allungò una mano e prese quella di Rachel, stupito che dopo tanti mesi di tentativi, alla fine si fosse messa con lui.
La coppia sedeva fuori da un bar osservando la zona del mercato prendere vita. I venditori alimentavano graticole con la carbonella, sprigionando nell’aria profumi allettanti. I commercianti stendevano le tende da sole sopra le piccole bancarelle su cui esponevano di tutto: dai gioielli ai vestiti e alle spezie. Gli agricoltori, che erano già sul posto prima del sorgere del sole, sistemavano la merce rimasta dopo gli acquisti dei loro primi clienti.
«Oggi ci sarà un bel pienone,» disse Rachel, sorseggiando un cocktail di prima mattina mentre guardava la piazza.
«Un pienone e gran caldo,» continuò Tracy, poi si asciugò il viso con un tovagliolo, «non so se mi abituerò mai a questo clima. Sembra che tu non sudi mai.»
«Sei tu che mi fai sudare.» Rachel gli rivolse uno sguardo seducente, allungando un piede per colpirgli l’interno della coscia con il sandalo.
«Cattivella,» disse Tracy ridendo, «ma non mi lamento.»
«L’hai già fatto abbastanza durante l’addestramento,» lo punzecchiò Rachel.
«Beh, era come se stessi sveglia la notte per inventarti vari metodi di tortura a cui sottopormi.»
«Il mio governo voleva assicurarsi che i migliori e i più brillanti agenti dell’NSA avessero un assaggio del vero addestramento del Mossad,» disse Rachel, con uno sguardo civettuolo.
«O è come dici, oppure voleva uccidere i loro agenti,» precisò Tracy.
«Oh, povero bambino. Non ho poi lenito il tuo corpo dolorante?»
«Beh, di certo non sei timida,» rise di nuovo.
«Nemmeno tu lo eri un’ora fa.»
«Non dovresti prendere il sole nel patio con quella cosa di carta velina che chiami bikini.»
«Avresti potuto portarmi in casa. Comunque, è il 1973 e tutte le ragazze lo indossano.»
«In quel preciso istante, probabilmente non avrei potuto accompagnarti dentro,» disse Tracy, appoggiandosi allo schienale della sedia con un sorriso compiaciuto. Rachel si allungò per stringere la mano nella sua.
Il profumo dell’agnello arrostito si spandeva fino a loro, mescolandosi all’odore delle gocce di grasso che colavano sui carboni ardenti.
«Ho fame,» disse Tracy, guardandosi alle spalle verso la fonte del delizioso profumo.
«Anch’io, e quell’agnello ha un aroma meraviglioso. Che ne dici di un pranzo al sacco? Prenderò alcuni kebab e uno di quei piccoli meloni.» Rachel indicò uno dei banchetti della frutta.
«Perfetto,» disse Tracy, iniziando ad alzarsi.
«Devi solo rilassarti. Finisci il tuo drink. Puoi comprare una bella bottiglia di vino, e mangeremo giù alla fontana.»
«Bella, nel senso di costosa?» scherzò Tracy, «il cibo sarà molto più economico.»
«Sì, lo so,» aggiunse Rachel, lasciando tavolo mentre rivolgeva a Tracy un sorriso beffardo da sopra la spalla.
Tracy la guardò allontanarsi, il suo corpo snello e atletico che confluiva nelle sue curve. La sua pelle olivastra avvolgeva il dono che lui sapeva di aver ricevuto. Era innamorato. Non aveva mai conosciuto una donna come lei. Fin dal primo giorno in cui si erano incontrati, aveva riconosciuto in lei qualcosa di speciale. Era una provocatrice spietata che stemperava la sua indole con compassione e intelligenza. Non si sarebbe mai stancato di stupirsi di lei.
Gli occhi di Tracy non erano gli unici a seguire Rachel mentre camminava verso il centro del mercato. Poco lontano, un giovane su una motocicletta la stava osservando. Indossava jeans e una giacca ingombrante, che appariva fuori luogo per il caldo torrido che si stava via via intensificando. Passò il dito su un piccolo detonatore nascosto nella sua tasca, collegato tramite un foro a una carica esplosiva avvolta intorno alla vita. Sul lato opposto della piazza, di fronte al punto in cui Tracy aspettava, tre uomini spiavano la scena, rimanendo in attesa protetti dall’ombra di un banchetto vuoto.
Al chiosco del venditore di agnello, Rachel indicò i pezzi che desiderava acquistare. Immediatamente, la motocicletta si mosse verso di lei. Dapprima lentamente, avanzando tra la folla, cercando un accesso diretto al bersaglio.
Tracy osservò distrattamente la motocicletta avvicinarsi; moto e biciclette erano all’ordine del giorno, ma qualcosa nel modo in cui il guidatore sedeva fece scattare i suoi sensi. Mentre la motocicletta si avvicinava sempre di più, la preoccupazione di Tracy crebbe e si alzò in piedi. Il suo addestramento antiterroristico lo fece concentrare sulla moto. Le crescenti tensioni tra il mondo israeliano e quello arabo stavano portando a sempre più numerose prove di forza e attacchi. Fece un passo avanti. Doveva essere sicuro. Senza preavviso, il motore della motocicletta rombò mentre schizzava in avanti, facendo voltare Rachel in direzione del rumore. Quando ebbe di fronte l’aggressore, lei estrasse con la mano destra una pistola dalla schiena, mettendosi di profilo per offrire un bersaglio minore. Lanciò un’occhiata a Tracy che stava correndo per raggiungerla, sul suo viso un’espressione risoluta. Sparò due volte contro la motocicletta che sbandando si diresse verso di lei; il pilota prima di morire però premette il detonatore, distruggendo qualsiasi cosa nel raggio di venti metri. Una palla infuocata di lamiera, vestiti e parti del corpo schizzò in ogni direzione.
Mentre il motociclista esplodeva, Tracy stava correndo a tutta velocità e, prima ancora di essere scaraventato indietro, fu investito in pieno dall’esplosione e da una pioggia di sangue. Con l’adrenalina che combatteva contro la sua incredulità, Tracy si rialzò in piedi, barcollando verso il luogo in cui un istante prima si trovava Rachel. I vestiti e il volto rossi di sangue, e pezzi di ossa erano tutto ciò che rimaneva della donna che fino a pochi secondi prima era stata la sua vita. Il mondo era silenzioso. Le sue orecchie rimbombavano per lo scoppio mentre si asciugava il viso per cercare di schiarirsi la vista. Un colpo secco al busto e un calcio di pistola sulla nuca lo stordirono, mani ruvide lo trascinarono via dalla luce all’oscurità. Un ago gli trafisse il braccio e il suo grido pieno di angoscia per Rachel gli si bloccò in gola mentre le droghe si impadronirono di lui.
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Vi ricordiamo che “Gli angeli non muoiono mai” di Soren Petrek sarà disponibile in tutte le librerie dal 10 febbraio!
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